Obbligo RCA

In Italia l’obbligo di sottoscrivere una polizza di responsabilità civile auto è stato introdotto dal 1969,  coinvolge tutti i mezzi a motore che vogliano circolare (solo se il mezzo è fermo nella proprietà privata del proprietario non scatta tale obbligo), e che vanno dalle auto ai ciclomotori, dai campion ai camper, dai mezzi agricoli ai natanti (recentemente l’obbligo è stato esteso anche al di sotto di pochi cavalli fiscali). Se tale obbligo non viene rispettato, e il mezzo è in circolazione, si va incontro al sequestro del mezzo e ad una multa molto salata che secondo il nuovo codice della strada è compreso tra  779 euro a 3.119 euro.

L’obbligo di acquistare una polizza rca vale anche se il mezzo viene lasciato fermo in un luogo pubblico (ad esempio sul bordo della strada o su una piazza) e non vi è nessuno sconto sui massimali. Le recenti novità apportate al nuovo codice della strada prevedono anche l’uso di nuovi sistemi per controllare che i mezzi in circolazione siano provvisti di regolare assicurazione, come l’impiego dei tutor (i sistemi introdotti per controllare la velocità mantenuta dai vari mezzi).

L’obbligo della RCA, inoltre, non tiene conto della buona fede dell’assicurato nel caso in cui questi incautamente stipuli una polizza inesistente o emessa da una compagnia non autorizzata ad operare in Italia. Infatti in entrambi i casi l’assicurato sarà esposto, in caso di risarcimento, a dover pagare di tasca propria, e nel caso in cui venga scoperto a circolare con un’assicurazione falsa, andrà incontro alle stesse sanzioni previste nel caso di circolazione senza alcuna assicurazione. C’è solo un modo per ridurre l’entità della multa, che vale in entrambi i casi, ovvero quello di impegnarsi a far rottamare e cancellare il proprio mezzo dall’apposito registro in cui è iscritto il veicolo entro 30 giorni ed in questo caso la sanzione amministrativa viene ridotta ad un quarto. Nel caso invece si tratti di terzi danneggiati da un sinistro provocato da un mezzo privo di assicurazione, questi devono rivolgersi al fondo “vittime della strada” ma si tratta di un iter tutt’altro che agevole.

Comments are closed.